Telemarketing, la riforma è realtà

Telemarketing, la riforma è realtà

AdnKronos – Roma, 19 nov 2009 – Novità per i consumatori. Il decreto-135/2009, convertito in legge dalla Camera, introduce una nuova disciplina per le promozioni commerciali a mezzo telefono nei confronti di quegli abbonati il cui numero fisso è pubblicato sull’elenco. L’avvocato Diego Fulco, direttore dell’Istituto Italiano per la Privacy (centro studi che ha sostenuto attivamente questa innovazione), ne dà un giudizio positivo. “Le nuove norme sul tele-marketing avvicinano il nostro sistema a quello anglosassone, semplificando gli adempimenti a carico delle imprese e stimolando la concorrenza. Non facciamoci condizionare dagli allarmismi circolati in questi giorni: nessun consumatore sarà costretto a subire telefonate promozionali, se non le desidera”. In base alla nuova normativa, chi non vuole ricevere chiamate commerciali sul suo numero fisso pubblicato in elenco, si dovrà iscrivere in un registro nazionale. L’iscrizione potrà avvenire secondo una delle modalità (telefono, web, ecc.) che saranno definite dal Governo per facilitare l’iscrizione a tutti, senza barriere tecnologiche. Le aziende intenzionate a fare tele-marketing dovranno consultare il registro, lasciando traccia automatica di questa consultazione; quelle che ometteranno di consultare o che telefoneranno a persone contrarie, pagheranno multe salate. “L’inserimento della riforma in un decreto-legge la ha fatta apparire come un blitz, un colpo di mano”, commenta Fulco.Invece, le nuove norme prendono anche ispirazione da un’elaborazione bipartisan, sfociata, a maggio, nella presentazione del disegno di legge Della Vedova-Gozi, firmato da parlamentari di entrambi gli schieramenti. Purtroppo la scelta del decreto-legge ha tolto spazio a un ampio dibattito in assemblea che noi, come centro studi, avremmo auspicato. Però non possiamo dimenticare che almeno per il settore telefonia, la riduzione delle tariffe è possibile solo con la competizione fra Gestori, e questa a sua volta è possibile solo sulla base di una disciplina equilibrata in tema di promozione commerciale agli abbonati.

Secondo Fulco, la nuova normativa non va letta in chiave anti-TELECOM. “Storicamente, TELECOM è riuscita a fare i conti con la sfida della liberalizzazione: è un’azienda con risorse molto qualificate e saprà convertire la riforma in un’opportunità”. Fulco conclude: “L’approvazione di questo decreto-legge è un punto di partenza. Il Governo dovrà disciplinare il funzionamento del registro, il Garante darà linee-guida di deontologia privacy sulla conduzione delle telefonate. Quando il registro sarà operativo, chiederemo al Governo di lanciare una campagna di pubblicità sociale che spieghi ai consumatori cosa cambia e come esprimere le loro scelte. Molto lavoro di educazione dei consumatori toccherà anche al Garante, alle associazioni di imprese, alle associazioni dei consumatori e ai corpi sociali intermedi. Come Istituto, non ci sottrarremo”.