Diritto all’oblio: Scudiero (IIP), CNIL usa Google come poliziotto globale

“La decisione con cui la CNIL, l’autorità garante per la protezione dei dati personali francese, sanziona Google per aver violato il “diritto all’oblio” di un utente, apre scenari non previsti né prevedibili sulla base della giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea”.

Lo dichiara Lucio Scudiero, ricercatore dell’Istituto Italiano Privacy.

“Con questa decisione, di fatto, la CNIL usa una società multinazionale per esercitare un potere di oscuramento di notizie che la stessa CNIL non avrebbe; per effetto della decisione, infatti, Google è chiamata a negare l’accesso ad una notizia da qualsiasi luogo e paese del mondo, e non solo dalla Francia, che è il solo paese nel quale la CNIL può esercitare legittimamente i propri poteri. La scelta dell’autorità risulta problematica sia in ambito intra europeo che extra europeo. Nell’Unione Europea altre autorità di controllo, in particolare quella spagnola e quella inglese, si erano attestate su di una posizione che riconosce la solidità dell’approccio del motore di ricerca, impegnatosi ad oscurare notizie sulle quali sia stato efficacemente esercitato l’oblio, su tutti i propri domini, ma soltanto rispetto agli utenti del paese nel quale il diritto al de-listing è stato efficacemente esercitato. Con questo orientamento difforme la CNIL apre una frattura nell’interpretazione della legge che pone le basi di un’escalation tra regolatori europei, il che rischia di danneggiare il mercato interno dei servizi digitali. Senza considerare – conclude Scudiero – che se passa l’idea che un singolo Paese può autoproclamarsi arbitro della circolazione delle informazioni in tutto il mondo, la libertà d’informazione corre rischi ben maggiori di quelli corsi dal diritto alla riservatezza degli individui, perché il mondo non coincide con la democratica e civile Repubblica Francese“.