Privacy ed enforcement internazionale delle leggi: bene il GPEN

Privacy ed enforcement internazionale delle leggi: bene il GPEN

Roma, 27 settembre 2010 – L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha aderito, la scorsa settimana, al Global Privacy Enforcement Network (GPEN), un ristretto – per ora – club internazionale che riunisce le Autorità di protezione dati più attive sul versante internazionale, tra cui si annoverano Canada, Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Israele, Irlanda, Olanda e la Federal Trade Commission americana (si veda il sito internet www.privacyenforcement.net).

“La partecipazione dell’Italia al GPEN è un importante indice che conferma la vitalità e l’autorevolezza del nostro Garante, da sempre impegnato in prima linea a livello comunitatio ed internazionale”, sottolinea con apprezzamento l’avvocato Rocco Panetta, Membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Italiano per la Privacy, il quale aggiunge: “Il 2011 è destinato ad essere un anno molto importante per la data protection: l’Europa si prepara a rieditare la direttiva n. 46 del 1995 in materia di circolazione di dati personali e che è alla base di tutte le leggi nazionali sulla privacy vigenti nei Paesi dell’UE; mentre gli Stati Uniti di Barak Obama si preparano ad adottare una legge sulle intercettazioni e sull’uso responsabile del web, in sostituzione del superato Communications Assistence to Law Enforcement Act del 1994. Il tutto mentre l’affermarsi di nuove tecnologie e di politiche aziendali che stanno imponendo il cloud computing come modalità vincente di trattamento e conservazione dei dati, perseverando nell’opera di delocalizzazione dei data centers, di fatto sta minando la capacità di controllo ed intervento degli Stati nazionali sui flussi di dati personali verso l’estero, con tutte le conseguenza immaginabili sul fronte dell’enforcement delle leggi e della giurisdizione applicabile. Il GPEN potrebbe essere il forum adatto per delineare le migliori strategie di cooperazione internazionale e di azione integrata tra Autorità garanti dei vari Paesi aderenti ed in tal senso conforta la presenza del Garante italiano”.