RELAZIONE GARANTE, ISTITUTO PRIVACY: CORAGGIO ISTITUZIONALE A TUTELA DEI CITTADINI DIGITALI

RELAZIONE GARANTE, ISTITUTO PRIVACY: CORAGGIO ISTITUZIONALE A TUTELA DEI CITTADINI DIGITALI

Roma, 30 giugno 2010 – Il Velino – Luca Bolognini, presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy, commenta la Relazione Annuale presentata stamane alla Sala della Lupa di palazzo Montecitorio dal Garante per la protezione dei dati personali: “Un discorso, quello del Presidente Francesco Pizzetti, di forte impatto ed estrema competenza tecnica. Il Garante ha affrontato questioni delicatissime, focalizzando l’attenzione sulla dimensione pubblica e su quella tecnologica globale. Con ciò che definirei “coraggio istituzionale”, ha segnalato l’urgenza di assicurare la protezione dei dati negli uffici giudiziari e di sicurezza, chiedendo il rispetto delle misure già raccomandate da tempo e ancora inapplicate. Particolarmente incisivo e attuale è stato poi il richiamo a Google, per la raccolta illecita di informazioni dalle reti wireless non protette dei cittadini digitali: anche questo conferma che l’Autorità italiana è impegnata concretamente per disegnare un futuro sostenibile di Internet su scala internazionale”.
Sull’ulteriore portata teorico-giuridica della Relazione interviene l’avvocato Alessandro del Ninno, membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Italiano per la Privacy: “Come sempre ricca di spunti significativi e di lucide analisi sui principali argomenti di attualità”, è il suo giudizio. “Di particolare rilevanza – continua del Ninno – sono stati i riferimenti del Presidente Pizzetti circa il nuovo ruolo da riconoscere all’Autorità di garanzia per la privacy dopo il Trattato di Lisbona, e ciò anche rispetto ai progetti in discussione di una riforma complessiva delle Authorities in Italia. Da segnalare, inoltre, il problema spesso ignorato da commentatori e media, e che invece il Garante ha posto con insistenza, della necessità di un censimento generale delle grandi banche dati presenti nel Paese, il cui numero ed entità sono attualmente sconosciuti. Con delicatezza istituzionale, ma altrettanta praticità, il Presidente Pizzetti ha poi preso posizione sul disegno di legge sulle intercettazioni: è sbagliato sia “spostare il cursore” del tutto verso la privacy, approntando una tutela anticipata della riservatezza, sia ritenere che nella disciplina settoriale delle intercettazioni si concentri ed esaurisca tutta la più complessa problematica della libertà di informazione, che invece continua a dispiegarsi nella sua interezza in ambiti diversi dalla mera diffusione di atti giudiziari.”