25 Mag PRESENTAZIONE DDL SUL TELEMARKETING – MARTEDI’ 26 MAGGIO 2009, CAMERA DEI DEPUTATI
Presentato martedi’ 26 maggio, alle 11:30, presso la sala stampa della Camera (Sala dal Mappamondo), il disegno di legge bipartisan per la riforma del tele-marketing in Italia, realizzato con il contributo scientifico dell’Istituto Italiano per la Privacy. Il contenuto della proposta viene illustrato dai deputati Benedetto Della Vedova (Pdl) e Sandro Gozi (Pd) membri dell’Intergruppo parlamentare sulla privacy e i senatori Lucio Malan (Pdl), Enzo Bianco e Giovanni Legnini (Pd).
“Abbiamo disegnato un progetto di riforma che aiuterà a risolvere, finalmente, il problema delle telefonate indesiderate a scopo promozionale in Italia”, spiega Luca Bolognini, presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy, e aggiunge “La proposta di legge prevede il passaggio al modello “opt-out”, già in uso in diversi Paesi tra cui Francia e Regno Unito: chi non vorrà più essere disturbato, potrà iscriversi in un registro pubblico tenuto dal Garante e avere così la certezza di non ricevere più chiamate commerciali. Gli operatori che sbaglieranno, pagheranno pesanti sanzioni. Si tratta di un sistema che libera il mercato e al contempo garantisce i cittadini, oggi snervati dall’impossibilità oggettiva di difendersi dalle continue invasioni telefoniche della loro privacy”.
“L’invadenza commerciale non si combatte coi divieti assoluti o con l’illusione della richiesta di un consenso preventivo a ciascun consumatore. L’attuale legge – ha detto Benedetto Della Vedova -, tanto restrittiva quanto inefficace, non ha limitato le telefonate moleste e ha indotto molte imprese all’alternativa fra un tele-marketing illegale e la perdita secca di quote di mercato. Dopo anni di esperienza, è arrivato il momento di allinearci a Regno Unito e Francia. Si deve istituire un registro nazionale, tenuto dal garante privacy a spese delle aziende, di tutti gli abbonati che non vogliono ricevere comunicazioni commerciali. Onere per il consumatore di iscriversi alla lista se non vuole essere disturbato. Obbligo per le aziende di consultare la lista e di non telefonare ai consumatori che hanno detto di ‘no’, pena l’incorrere in multe pesanti. E infine, obbligo di rendere identificabile la linea dei call center, al momento in cui chiamano, per facilitare i controlli sulle infrazioni”. Secondo Sandro Gozi, “occorre bilanciare l’interesse delle imprese ad ampliare i bacini di clientela con la protezione degli spazi privati dei consumatori. Certo, nessun utente può essere costretto a subire telefonate commerciali indesiderate. Però c’è bisogno di etica della responsabilità. Responsabilità dell’impresa di scegliere se rispettare una legge semplice e ragionevole, o agire nell’illegalità e pagarne davvero le conseguenze. Responsabilità del consumatore di dedicare pochi minuti a un sacrosanto gesto di libertà, che ha un prezzo per il mercato, e che finalmente gli darà certezza di non essere più disturbato”.