PRIVACY, MICROSOFT ALLA CAMERA DEI DEPUTATI CON GIURISTI E PARLAMENTARI

PRIVACY, MICROSOFT ALLA CAMERA DEI DEPUTATI CON GIURISTI E PARLAMENTARI

Microsoft si confronta con parlamentari e avvocati sulla privacy, e rilancia il dibattito. Si è svolta mercoledì 14 gennaio a Roma, alla Camera, una tavola rotonda tra i deputati dell’Intergruppo Parlamentare sulla Privacy (organismo bipartisan coordinato dall’On. Benedetto della Vedova), i giuristi dell’Istituto Italiano per la Privacy e i dirigenti di Microsoft in Italia, per discutere delle evoluzioni che investiranno il mercato tecnologico nei prossimi mesi e delle relative conseguenze in fatto di data protection e security. A dimostrazione dell’importanza dell’evento, sono stati presenti, nonostante il voto di fiducia, anche gli onorevoli Gozi, Sarubbi, Moles, Galati e Fucci nonché i rappresentanti degli on. Concia, Mantica e Mecacci. Tra gli argomenti affrontati con maggiore attenzione, il cloud computing, la natura degli indirizzi IP, la conservazione dei dati nei motori di ricerca e nei social networks, i diritti di scelta degli utenti, i privacy principles aziendali e le binding corporate rules internazionali. Luca Bolognini, presidente IIP, commenta con soddisfazione l’incontro: “E’ stata una riunione intensa, utile e rara, pressoché unica nel panorama nazionale ed europeo: un colosso ICT come Microsoft ha accettato la sfida di confrontarsi, in maniera informale e propositiva, con i legislatori e i giuristi su temi che peseranno sempre di più nella vita quotidiana dei cittadini. Ogni progresso informatico comporta infatti nuovi rischi e inedite opportunità, da bilanciare correttamente tra loro per arrivare ad innovazioni normative efficaci: le tecnologie corrono e le leggi rischiano una rapida obsolescenza.” 

E Bolognini aggiunge: “Restano aperte diverse questioni ma le posizioni di Microsoft, a favore dei diritti di scelta dell’utente e assai prudenti sul cloud computing, sono risultate affini a quelle dei nostri giuristi; inoltre, abbiamo apprezzato la loro decisione di portare a sei mesi il tempo di conservazione dei logs di ricerca, esortando i concorrenti a fare lo stesso. Sulle “binding corporate rules“, cioè le regole di condotta interne alle multinazionali, da giugno 2008 riconosciute anche nel nostro Codice Privacy, si è evidenziato come esse rappresentino non solo una garanzia di tutela per gli utenti europei, ma anche uno strumento di “civilizzazione privacy” nei paesi senza normative adeguate. Ci ha convinto il metodo responsabile e proattivo nella riflessione sulla protezione dei dati on line, e ripeteremo senz’altro questo genere di incontri sia con Microsoft sia con altre aziende disposte a mettersi intorno al tavolo: le imprese, che l’IIP critica spesso con severità quando non salvaguardano i dati degli utenti o sembrano prendere alla leggera i loro diritti, possono ribaltare la prospettiva e non considerare la privacy un freno o una burocrazia, bensì un’occasione di sviluppo, un vero e proprio asset da valorizzare. Nel corso dell’incontro è poi emersa l’esigenza di una collaborazione sempre più stretta e costante tra players tecnologici e istituzioni: ci aspettiamo che proseguano i lavori presso il Garante per l’approvazione del codice deontologico degli operatori internet, previsto dall’art. 133 del Codice Privacy, di fondamentale importanza e ancora non arrivato a compimento.”