La Newsletter del Presidente IIP – 22 ottobre 2015

Cari Soci, Amici e Membri del Gruppo Linkedin dell’Istituto Italiano per la Privacy e la Valorizzazione dei dati,

chi c’era al Privacy Day ieri a Roma (http://www.federprivacy.it/eventi/Privacy_Day_Forum_2015.pdf) ha potuto trascorrere una giornata unica. Stiamo diventando una categoria. Migliaia di “addetti ai lavori privacy” (vorrei dire praticamente tutti gli italiani che si occupano oggi di questa materia, come professionisti o counsel aziendali, salvo alcuni assenti giustificati) si sono ritrovati come ogni anno per confrontarsi, proporre, aggiornarsi, allearsi e/o dividersi sulle prospettive nazionali ed europee di questo campo pieno di semi, di fiori, di alberi e – a tratti – di rovi e di pietre.

Per quanto mi riguarda, ho prima salutato in plenaria i partecipanti, con un discorso su privacy e mercato, e sull’auspicabile fusione di competenze tra Garanti dell’una e dell’altro per proteggere noi persone/consumatori digitali/utenti/interessati dalle profilazioni commerciali che discriminano, condizionano, viziano la nostra libertà di scelta consapevole nell’era dell’ICT. Servono tutele dalle “pratiche commerciali scorrette basate sul trattamento di dati”, anche azionando l’art. 14 del nostro Codice e il futuro 20 della GDPR (di questo avevo parlato anche il giorno prima alla Camera dei Deputati, con Google, Altroconsumo, AGCM, AGCOM, Garante Privacy http://www.corrierecomunicazioni.it/digital/37240_google-altroconsumo-un-vademecum-per-la-sicurezza-digitale.htm). Servirebbe inoltre un deciso incremento di responsabilità, sociale in primis, da parte delle imprese che fanno Big Data analysis, seppur con dati pseudonimizzati o anonimizzati, per i possibili impatti generali che perfino questi tipi di trattamenti – apparentemente innocui – possono comportare: sul punto, a brevissimo, l’Istituto vi sorprenderà con uno studio italiano e inglese sulla pseudonimizzazione dei dati, anche in vista dell’avvento del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati UE (che prevede questo tertium genus, per liberare almeno un poco le grandi analisi generali da sproporzionati lacci e lacciuoli privacy).

A proposito, nel mio discorso di apertura ho anche citato implicitamente il motivo per cui la Calabria appartiene a terre (la Magna Grecia, nel complesso) che hanno contribuito alla genesi della “tutela dei dati personali” – ve lo dovevo dalla newsletter precedente: e cioè l’etimologia stessa del termine “persona”, riconducibile alla voce cantata (“sona”) che passava attraverso (“per”) la maschera degli attori nel teatro antico, sia greco sia latino. Senza parlare di Pitagora e della scuola crotonese, sulle cui teorie poggiamo ancora oggi analisi matematiche applicate al mondo, alla musica, agli esseri umani.

Nel panel pomeridiano, invece, ho voluto concentrarmi su di un tema originale e poco “battuto” (ma sul quale ho lavorato parecchio in questi anni): la disciplina privacy per gli istituti religiosi. In particolare, per il limite tassativo dei 20 minuti (quasi un tweet per un avvocato!), ho mirato la presentazione sull’esonero dagli adempimenti privacy italiani previsto, ex art. 26 comma 3 lett. a) D.lgs. 196/2003, a favore delle confessioni religiose, dei loro organi o enti civilmente riconosciuti. Confesso (il verbo è quello giusto…) che non mi aspettavo tanto interesse per l’argomento in sala, che invece c’è stato eccome, specialmente quando si è parlato del Canone 220 e del “codice privacy” ecclesiastico cattolico, cioè il Decreto Generale 20 ottobre 1999 della CEI, che mirano a proteggere “buona fama” e ”intimità” dei soggetti i cui dati siano trattati per fini religiosi; concetti e termini, questi, legati alle profonde origini culturali e antropologiche dei diritti della riservatezza e delle informazioni personali come li conosciamo oggi.

Ma l’Istituto è stato rappresentato al Privacy Day 2015 anche e soprattutto da Rosario Imperiali, Diego Fulco, Enrico Pelino, Alessandro Rodolfi, Luciano Delli Veneri, Massimo Montanile oltre che, naturalmente, da Adriano Travaglia e Rocco Panetta, stimati componenti del nostro Comitato Scientifico. Una menzione speciale va però al “patron” del Privacy Day, Nicola Bernardi, senza il quale tutto questo non esisterebbe: onore al merito.

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Vi ricordo i prossimi appuntamenti:

Il 28 ottobre 2015 a Milano, per Optime – Paradigma, parlerò di Telemarketing, mentre Diego Fulco, Direttore Scientifico IIP, farà lo stesso a Roma il 20 novembre 2015: http://www.optime.it/dettaglio_iniziative_programma.asp?page=1&idCorso=418#

Il 29 ottobre 2015, sempre a Milano, modererò il Privacy Corporate Compliance Forum organizzato da AFGE con il patrocinio dell’Istituto: http://formazionegiuridicoeconomica.it/elenco-workshop/631-privacy-corporate-compliance-forum

 

Un caro saluto e alla prossima newsletter (vi anticipo che scriverò qualcosa su “privacy e conformismi”),

 

Luca Bolognini

lucabolognini@vecchioistitutoprivacy.dwb.it

http://www.lucabolognini.it

 

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