Cloud Computing per la Sanità Digitale

Cloud Computing per la Sanità Digitale

L’Ulss 8 di Asolo si è fatta promotrice di un primo convegno in sanità digitale, martedì 18 ottobre presso la Sala Convegni del San Giacomo di Castelfranco Veneto. Durante tale convegno si è discusso dell’opportunità che il Cloud Computing può rappresentare per la sanità italiana alla ricerca di minori costi, più efficienza e più sviluppo. A tal proposito si registra l’intervento dell’ Avv. Luca Bolognini:

“Gli stati generali del cloud computing si ritrovano in Italia, ospiti di una delle aziende sanitarie pubbliche più digitalizzate d’Europa, per guardare in faccia anche problemi rilevanti come la privacy: il cloud significa efficienza, può garantire maggiore sicurezza dei dati ma, se gestito con leggerezza, può viceversa rendere esponenzialmente più gravi i rischi per la privacy dei cittadini, per ragioni di diffusione e perdita del controllo sulle informazioni”, spiega l’avvocato Luca Bolognini, presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy, e aggiunge “La soluzione non può essere vietare il cloud computing, ma accompagnarlo con regole ragionevoli: l’unica via è fare in modo che i fornitori di questa tecnologia rispettino le norme, e che i fruitori di questa tecnologia (aziende, ospedali e poi, a valle ma prima di tutti, i pazienti), a loro volta, sappiano cosa pretendere dai fornitori e da chi usa queste soluzioni. Tuttavia non nascondiamoci dietro un dito: oggi la legislazione europea è obsoleta e inapplicabile alle nuvole, serve adeguare la normativa e metterla al passo coi tempi. Il rapporto tra titolare e responsabile esterno del trattamento, per esempio, se applicato al cloud computing rischia di rivelarsi un clamoroso abbaglio giuridico, formalistico e lontano dalla realtà, in caso di contratto tra un piccolo ospedale e un grande colosso dell’ICT mondiale”.