21 Ago Il web nel dilemma tra privacy e pirateria
– Intervento dell’Istituto Italiano Privacy sul Sole 24 Ore del 20 agosto 2008 – di Luca Bolognini e Pietro Paganini – Stando alle ultime rivelazioni, la Apple sarebbe in grado di controllare a distanza gli iPhone venduti in tutto il mondo, opzione prevista a fin di bene per “curare” i dispositivi in caso di attacco da parte di virus e altri malware. Proprio in questi giorni, poi, le autorità italiane hanno bloccato l’accesso dal nostro Paese al sito svedese PirateBay dove milioni di persone di ogni nazionalità scaricano gratis file protetti: a poco è valsa questa misura, perché il portale si è subito replicato in un altro indirizzo web e «quanto si era chiuso fuori dalla porta è prontamente rientrato dalla finestra».
Nel mentre, gli esperti di infrastrutture telematiche sostengono che l’overdose di dati circolanti sulla rete metterebbe in serio pericolo la capacità globale di banda e quindi la connettività mondiale di internet: contenuti sempre più numerosi e pesanti (video e audio, in particolare attraverso YouTube e altri sistemi di web-tv) rischierebbero letteralmente di ingolfare i canali di trasmissione dei dati. Un tale sovraccarico potrebbe comportare, in meno di due anni, il blocco totale del web. Questo, naturalmente, sarebbe lo scenario peggiore, più catastrofico, almeno da un punto di vista ingegneristico-hardware.
Un overloading analogo si rischia comunque sul piano della protezione della privacy e dei diritti d’autore: potete ben immaginare quanto il mare magnum di informazioni viaggianti in rete si riveli via via meno arginabile, quasi incontrollabile sotto il profilo della liceità, dell’anti-pirateria, della protezione dei dati. Leggi tutto