ISTITUTO PRIVACY: BENE LA RELAZIONE 2007 DEL GARANTE SU MOTORI DI RICERCA E SICUREZZA

ISTITUTO PRIVACY: BENE LA RELAZIONE 2007 DEL GARANTE SU MOTORI DI RICERCA E SICUREZZA

> Luca Bolognini, presidente dell’Istituto Italiano per la Privacy, commenta la Relazione 2007 dell’Autorità Garante: “Il Garante ha presentato oggi (16 luglio 2008) alla Camera una Relazione annuale ricca di risultati e di visioni sagge per il futuro: si può ben dire che l’Autorità per la protezione dei dati personali è un’istituzione all’avanguardia, alla quale guardare come esempio di efficienza e intelligenza amministrativa. Pizzetti, nel suo articolato discorso di presentazione, ha tra l’altro evidenziato i pericoli – e non solo i vantaggi, pure ricordati – dovuti all’evoluzione delle tecnologie informatiche. In particolare, ha affrontato il tema dei motori di ricerca come Google o Yahoo e dei social networks, che rischiano di trasformarsi da utili servizi in indesiderate “macchine di profilazione” dei gusti e dei caratteri degli utenti: questa consapevolezza ci rassicura, e confidiamo arrivi presto un provvedimento del Regolatore che limiti a pochi mesi la conservazione dei dati da parte degli operatori di internet. Inoltre, ci pare che l’intervento del Prof. Pizzetti abbia toccato molteplici aspetti tanto delicati quanto preziosi in materia di “buona trasparenza” pubblica, di sanità digitale, di “sicurezza sicura” per l’attività di polizia, di incremento delle cautele in ambito giudiziario e di condanna delle intercettazioni-spettacolo fuori controllo: a tale proposito, crediamo fondamentale che il Garante faccia sentire maggiormente la sua voce nel bilanciamento tra diritti, doveri e poteri a livello comunitario, e che quindi intervenga a fondo, in collaborazione con i colleghi europei, nella spinosa trattativa tra UE e USA per la definizione dell’accordo anti-terrorismo in corso di approvazione (che imporrebbe agli stati la comunicazione reciproca dei dati sensibili dei cittadini in viaggio, con rilevanti rischi per la loro riservatezza e poche garanzie di tutela).
> L’esortazione finale al Parlamento e al Governo, per una forte innovazione legislativa che adegui le norme alle nuove tecnologie, è indubbiamente il punto chiave per rendere la privacy italiana meno formale e burocratica, valorizzandola sempre più come risorsa complementare allo sviluppo, alle libertà, alla sicurezza. Tuttavia, aggiungiamo noi, anche il Garante può e deve proseguire – sfruttando i poteri che gli sono conferiti per legge – nel percorso di semplificazione degli adempimenti, specie quando si tratti di attività economiche che non comportino gestione di dati sensibili.”